L’inserimento di una trave di centramento, a partire da un plinto di un pilastro che inizia su di una fondazione a una quota superiore fino a un pilastro o a un muro la cui quota della fondazione sia minore, comporta la nascita di sforzi su questo pilastro o muro che non possono essere tenuti in considerazione (quali azioni assiali e momenti flettenti), a causa del fatto che la fondazione si calcola a posteriori. In altre parole, in primo luogo si calcola la struttura superiore e, una volta ottenute le azioni interne ai piedi dei pilastri o muri in questione, si esegue il calcolo della fondazione.

Al fine di risolvere la fondazione, bisognerebbe eseguire un calcolo iterativo. Il programma non esegue questa procedura. A tale scopo il programma, sebbene emetta un avviso e consenta di proseguire con il dimensionamento della fondazione, non tiene in considerazione tale trave di centramento. In ogni caso, se lo desidera, è possibile eseguire costruttivamente ciò che si mostra nel dettaglio costruttivo CSZ007 per poter trascurare gli sforzi indotti. Ciò può essere modellato nel programma inserendo una elemento di appoggio del pilastro in corrispondenza della quota superiore della fondazione, vicino al pilastro o al muro la cui fondazione si trova a una quota inferiore, come se si trattasse di un giunto di dilatazione. Selezioni pertanto come estremo finale della trave di centramento questo elemento di appoggio.

Logicamente è necessario modificare il disegno in pianta dei piani affinché non compaia tale elemento di appoggio. Bisogna inoltre modificare l’esploso della trave di centramento in modo tale che la sua lunghezza rifletta la sua lunghezza reale che è quella compresa tra il plinto alla quota superiore e il plinto alla quota inferiore.